mercoledì 18 giugno 2008

L'uccello rimase muto

Nel monastero di Nansen, Enju, il giardiniere,
discuteva con Tenza, il cuoco.
All'improvviso, mentre stavano parlando,
un usignolo si mise a cantare.
I due monaci interruppero la loro
conversazione per ascoltare il canto.
Quando l'uccello ebbe finito, il giardiniere,
che aveva una mano di legno, colpì ritmicamente con
un dito la sua mano artificiale, e all'istante l'uccello
ricominciò a trillare.
I due monasi si rimisero ad ascoltarlo.
Quando l'usignolo ebbe finito il suo canto per la
seconda volta, il giardiniere riprese a scandire il ritmo
sul legno della sua mano, ma l'uccello rimase muto.
Enju chiese al cuoco:
" Comprendi ? "
" No, non comprendo " rispose Tenza perplesso.

Allora Enju si diede due colpetti ritmati sulla mano.

Tenza sorrise e i due uomini si separarono





Smettiamo di cercare la luce all'esterno !

Cerchiamola dentro noi stessi

L'uccello ubbidisce alla sua natura, non si attiene a regole precise

Lui e' libero

Fa ciò che senti davvero, ma fallo !








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